venerdì 31 marzo 2017

#considerazioni...




Primavera: ovunque  è un tripudio di cespugli, e alberi e fiori. Cielo terso, tramonti da togliere il fiato. Il fiume che passa qui vicino (o canale? non so…)Riolo regala riflessi incredibili, la primavera, gioiosamente , è esplosa!
Vorrei lasciarmi andare al languore e alla gioia che tutto questo mi ispira.  E ridere e cantare, e …forse…anche uscire e passeggiare.
La primavera è una stagione stupenda, che mi commuove e mi rianima: promette vita.
Ma basta  un televisore acceso o anche solo il computer e tutta la gioia svanisce, soffocata e sommersa dalle notizie sempre più brutte, tragiche, tremende che arrivano da ogni parte del mondo.
Sono vecchia, ho vissuto la fine della guerra, il dopoguerra, il disagio di abitare in una casa diroccata e inagibile, la fame e poi il collegio in tenera età,  quando avevo appena cinque anni. Ho vissuto nei periodi degli scioperi, delle sommosse operaie e studentesche, della repressione della polizia. ..insomma ne ho viste e sentite tante nella mia vita: omicidi e soprusi non sono mai mancati.
Ma, forse perché sono più attenta e fragile, mi sembra che delitti efferati e inutili come quelli che si sentono denunciare adesso prima non ne accadesse... o non così frequentemente.
Ieri un branco di  idioti mostruosi, e tra loro quattro o cinque in particolare , hanno massacrato, picchiandolo a più riprese,  un ragazzo di 20 anni, uccidendolo. E non si sa neppure il perché. Senza che  nessuno dei numerosi presenti,  o forse una sola persona, abbia cercato di aiutarlo.
Su una spiaggia italiana è stato ritrovato il cadaverino di una neonata con ancora il cordone ombelicale attaccato, il visetto in mezzo alla sabbia, abbandonata li, viva, subito dopo il parto;  piccolo esserino abbandonato, per lasciarla a morire di freddo. La madre, una ragazza di ventitré anni, ha detto che "non sapeva cosa fare"….
Queste sono solo le ultime due notizie che ho sentito.
Come faccio, come facciamo a gioire?

Sento un vociare allegro di bambini sotto la mia finestra, ridono e scherzano, giocano a pallone….li invidio.

E mi rattristo al pensiero che presto, troppo presto, dovranno fare i conti con l'assurdità della vita.
Come proteggerli, come insegnare loro il rispetto per gli altri, la non violenza, la pace?

Guardo fuori, un albero rosa…forse una magnolia, mi incanta. 

E capisco che la vita è così, bellezza e brutture si mescolano e coesistono……ma resta la paura che l'umanità stia scivolando paurosamente verso la catastrofe, il nulla, l'annientamento morale e fisico. 









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