giovedì 10 agosto 2017

#Làbas



Mattina di sole e pigrizia, che ho vinto facendo una lunga bella passeggiata in una pineta che ancora non conoscevo, costeggiando un laghetto artificiale. Pineta lasciata senza manutenzione, puzze varie dovute forse all'acqua del lago che non riceve pioggia da giorni e alle deiezioni abbondanti dei cagnolini. Comunque una bella lunga passeggiata.
Poi, primo pomeriggio tutto è cambiato: tuoni paurosi, fulmini che sembravano mitragliate, buio alle 15 del pomeriggio, acqua a scroscio...pauroso. Mi hanno detto che anche stavolta lungo la strada ci sono decine di alberi abbattuti, qualcuno anche "in mezzo" alla strada..... E adesso, ore 17,48 il sole ci illumina. E il clima, fortunatamente, si è un poco rinfrescato.
Ma da ieri un avvenimento mi turba, mi rattrista e mi fa arrabbiare: la polizia, armata di manganelli che ha sollecitamente usato, ha sgomberato il meraviglioso Centro Sociale Làbas, nel quartiere Santo Stefano a Bologna.
Ci sono stata una sola volta, non abito più a Bologna, ma conosco tutto quello che fa, è una realtà incredibile che anche gli abitanti del quartiere gradiscono e difendono: aiutano chi non ha dove dormire, tengono un asilo per i bimbi, sono riusciti dal cemento a ricavare degli orti e tante tantissime altre attività. L'hanno fatto occupando una caserma da anni abbandonata, che era stata anche teatro di cose sciagurate, torture e simili ai tempi del fascismo. Regno di topi e di sbandati.
Adesso era un luogo" speciale". Un luogo, come scrive Adriano Sofri sul "Il Foglio" di cui congratularsi.
Non riesco a parlarne, non riesco a raccontare perché sono ancora molto turbata, metto dei link o dei video.
La cosa bella è che ieri sera hanno ripristinato alcune loro attività subito fuori dalla caserma: mercatino di ortofrutta compreso. E che ne sono certa lotteranno per essere riconosciuti, e tantissima gente sarà con loro.
Forza amici, forza Làbas!


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