sabato 18 novembre 2017

#stelle marine -

In questi giorni mi è arrivato, il "caso" ne sa a pacchi, un libercolo scritto dal mio ex marito, sono solo confusi pensieri, come del resto i miei, e gli è stato consigliato dalla sua terapeuta, visto che rischia l'Alzhaimer.
Sapevo che stava scrivendo, non sapevo cosa.
Leggerlo mi ha irritato, come prima reazione. Perché nei sui confusi ricordi c'è di tutto tranne un accenno ai suoi figli, e ai venticinque anni di matrimonio, più sei di fidanzamento con me.
Capisco che probabilmente parlare di noi due era pericoloso, la nuova moglie lo controlla per benino, ma i figli….
Poi mi sono calmata e ho apprezzato il "caso" che mi ha confermato quanto scriveva l'autore del libro "scrivere di se": cioè che scrivere di se fa bene….visto che anche una terapeuta l'ha consigliato per bloccare l'insorgere di malattie senili.
E ho cominciato a pensare, saltellando qua e là nella mia vita.
Improvvisi flash di avvenimenti lontani nel tempo, e cronologicamente non ben allineati.
Uno di questi ricordi, arrivato sull'onda di una foto in bianco e nero, riguarda i giorni lontanissimi quando c'era ancora mio babbo e mia mamma, e non conoscevo il mio futuro marito.

Riguardava sopratutto Misano Adriatico, frazione Brasile, dove babbo con grandi sacrifici perché non eravamo ricchi e lavorava solo lui, ci mandava per ben due mesi tutte le estati.


Il tempo dei primi amori, la scoperta di essere carina ecc…ma il ricordo non è stato questo: ho ricordato che allora nel mare c'erano le stelle marine, e le mie sorelle ed io…stupidine…ne prendemmo tantissime e le mettemmo a seccare sopra un armadio, in camera nostra, senza nemmeno parlarne con la mamma.
Che puzza! Una cosa terrificante, nello scriverne mi sembra di sentirla ancora…e siccome eravamo giovani e sciocche, nemmeno abbiamo capito subito di cosa si trattava!
E a seguito di questo ricordo, ne è arrivato un altro: i cavallucci marini!
Di questi non abbiamo fatto scempio, ma me li ricordo benissimo e non avevo mai riflettuto sul fatto che ad un certo punto non ce n'erano più. 

Non andavo e non vado più a Misano, la cui spiaggia è stata danneggiata per favorire Cattolica, perché il mare depositasse là la sabbia che rubava a Misano. Quando ci andavamo noi, intorno al 1955/58 la spiaggia era lunghissima e piena di dune, meravigliosa. Adesso, ci sono passata qualche anno fa, dalla strada si vede una striscia di arenile e subito il mare.
E rifletto sul male che la cosiddetta civiltà ha fatto, su cosa stiamo facendo alla nostra terra, come presuntuosamente la modifichiamo, la depauperiamo, distruggiamo ogni cosa, la impoveriamo!

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